Votati gli emendamenti alla RED II in Commissione ITRE

Lo scorso 28 novembre la Commissione ITRE del parlamento europeo ha votato a favore di alcune proposte di modifica della revisione della direttiva sulle fonti rinnovabili presentata dalla Commissione Europea.

Tra le proposte della revisione della direttiva, che coprirà il periodo 2021-2030, evidenziamo:

  • L’obiettivo minimo vincolante per l’Unione Europea di coprire con fonti rinnovabili il 35% dei consumi finali lordi di energia
  • Il ruolo rilevante dell’energia prodotta dalle fonti rinnovabili e accumulata nei sistemi di storage
  • Una pianificazione normativa di durata almeno quinquennale per i sistemi di supporto allo sviluppo delle fonti rinnovabili
  • Nuovi criteri per gli schemi di supporto attraverso meccanismi competitivi e non discriminatori e aperti agli altri Stati Membri, salvaguardando la specificità non solo delle tecnologie ma anche degli impianti di piccola taglia
  • Regole più stringenti per prevenire azioni retroattive sugli schemi di supporto a tutela dell’investimento effettuato
  • Tempistiche per le autorizzazioni più certe con iter più snelli, salvaguardando gli impianti di piccola taglia di generazione e di accumulo, i renewable self-consumers e le renewable energy communities con procedure semplificate; per impianti da 50 kW a 1.000 kW e per il repowering ed il revamping degli impianti esistenti iter autorizzativi di 12 mesi; per progetti dimostrativi ed impianti di potenza inferiore ai 50 kW sarà sufficiente una semplice notifica al DSO, che può rigettare la richiesta di connessione per impianti di potenza superiore a 10,8 kW
  • La costituzione di un unico organo di interfaccia dell’investitore per il coordinamento dell’intera procedura per l’ottenimento delle autorizzazioni nazionali, regionali, locali anche ai fini della realizzazione delle infrastrutture necessarie alla connessione alla rete di trasmissione o di distribuzione; la digitalizzazione della relativa documentazione
  • La conformità agli standard della direttiva EPBD degli edifici pubblici (statali, regionali, locali) e privati nuovi o soggetti a profonda ristrutturazione, aprendo l’uso dei tetti anche a soggetti terzi che intendono installare tecnologie a fonti rinnovabili
  • Gli indirizzi per la diffusione dei renewable power purchase agreements
  • Regole migliori per le garanzie d’origine
  • Il ruolo importante dei renewable self-consumers e delle renewable energy communities
  • Una definizione più amplia di renewable self-consumer che può essere composto da uno o più soggetti appartenenti ad un’area residenziale, di servizi e industriale o al medesimo sistema di distribuzione chiuso
  • Il divieto di applicare qualsiasi onere e tassa sull’elettricità prodotta da fonti rinnovabili ed autoconsumata o accumulata in sistemi di storage

La risoluzione è passata con 43 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti.

Prossimi passaggi:

  • Ai primi di gennaio 2018 il Parlamento Europeo si riunirà in plenaria e dovrebbe confermare il voto della Commissione ITRE e darà mandato a Blanco Lopez, relatore della Commissione ITRE, di iniziare i negoziati con il Consiglio Europeo, rappresentato dai governi degli Stati Membri
  • I Ministri degli Stati Membri competenti per l’energia adotteranno la risoluzione del Consiglio Europeo e daranno mandato alla Presidenza del Consiglio Europeo di negoziare con il Parlamento Europeo a partire dal 18 dicembre 2017